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giovedì 19 gennaio 2017

Step 25 - Sintesi finale

Viaggio è il termine con il quale si può riassumere questo percorso di analisi del malva chiaro. Questo viaggio inizia con un’ introduzione (step01) nella quale si definisce il colore nelle sue accezioni cromatiche più generali, anticipando uno degli aspetti chiave di questo blog, cioè la formidabile scoperta del chimico inglese William Henry Perkin, che per caso nel suo laboratorio scoprì la formula della mauvenina, che successivamente rinominò malva. Ma prima di addentrarci nella storia di Perkin, ci si sofferma con attenzione sul nome del colore nelle varie lingue (step02) , e sulle codifiche di classificazione (step03).
Negli step successivi si è ricercata la presenza del malva chiaro nei contesti più disparati, toccando ambiti storico-culturali, scientifici e artistici.
Per quanto riguarda l' ambito storico-culturale, il nostro interesse si è focalizzato sulla ricerca del malva chiaro nei miti dei popoli antichi (step04) , per i quali era simbolo di religiosità e potere, e evidenziando i legami di questo colore con i detti e le superstizioni popolari (step08) e con le tradizioni culinarie (step12). In ambito scientifico il malva chiaro ha avuto un' importanza particolare. Come raccontato negli step11 e step14, il malva è stato il primo colore artificiale della storia. Questa scoperta si deve al giovane chimico inglese William Henry Perkin , che mentre cercava di sintetizzare il nuovo farmaco anti-malaria, per caso ottenne la mauvenina, che egli stesso rinominò malva. Intuendo subito gli sviluppi della sua scoperta, decise di produrre quel colorante, e di brevettarlo (Brevetto: step17). Da questa fondamentale scoperta è stato scritto un libro: "Il malva di Perkin. Storia del colore che ha cambiato il mondo", di Simon Garfield (citato nello step11) , che racconta in maniera più approfondita la storia del colorante e la sua composizione chimica (step14).  William Henry Perkin quindi è di fondamentale importanza , essendo il protagonista di questo viaggio o , in un certo senso , il 'padre' del malva. Nello step21 si può trovare un approfondimento con note bibliografiche.
Il nostro viaggio prosegue ricercando la presenza del malva chiaro in vari contesti, nella musica (step05) , nel cinema (step07), nella pittura (step18) ,con un approfondimento sulla teoria dei colori di Vasilij Kandinskij, e infine nella moda (step20) con il 'tributo al malva' presentato da Giorgio Armani alla sfilata di Parigi. Infine il colore è anche design e architettura, infatti negli step16 e step22, vengono mostrate opere e oggetti nei quali la scelta del colore non è lasciata mai al caso. Può avere infatti innumerevoli chiavi di lettura, come spiegato negli step19 e step23 e come completato dalle indagini fatte negli step09 e step24.




Step 24 - La "cloud" del malva chiaro



mercoledì 18 gennaio 2017

Step 23 - Il malva "selvaggio"

L'autore Claude Levi-Strauss nella sua opera "Il pensiero selvaggio" analizza la logica con la quale noi uomini diamo ad ogni oggetto un significato ben preciso dal quale ci risulta difficile discostarci perché ormai radicati nella storia e nei miti, quindi non riusciamo a tornare alla concezione primitiva e "selvaggia".
Ricercando il significato totemico e “selvaggio” del color malva chiaro non si può che arrivare alla pianta che porta il suo nome , la Malva selvatica, appartenente alla famiglia delle Malvaceae ed è originaria dell'Europa e Asia temperata.



E’ presente nei prati e nei luoghi incolti di pianura, ha un fusto eretto o prostrato che può raggiungere dai 60 a gli 80 cm. I principi attivi si trovano nei fiori e nelle foglie che sono ricchi di mucillagini, usati per le loro proprietà emollienti e bechiche, nelle forme catarrali delle prime vie bronchiali, contiene anche potassio, ossalato di calcio, vitamine e pectina. Il nome deriva dal latino malva ed ha il significato di molle, cioè capace di ammorbidire. La malva può essere assunta sotto forma di verdura contro la stipsi, infuso per idratare e ammorbidire l'intestino, e per regolarne le funzioni grazie alla sua azione lassativa, dovuta alle proprietà delle mucillagini di rigonfiare l'intestino, stimolandone la contrazione e quindi agevolandone lo svuotamento. L'infuso aggiunto all'acqua del bagno funge da emoliente e idratante, o può essere usato come lozione per la pelle arrossata e con cuperose. In Cucina si usano i germogli, i fiori freschi o le foglioline(step12).


Step 22 - Il malva chiaro in architettura

Una presenza del malva in un' opera architettonica si può trovare in molte delle opere del famoso esponente del modernismo Antoni Gaudì, come ad esempio in molte delle panchine del Parco Guell, progettato proprio da Gaudì nei primi anni del 1900 e che dal 1984 è patrimonio dell' Unesco.

Step 21 - I protagonisti del malva chiaro

Come è stato più volte detto nel corso del blog, il malva è stato il primo colore sintetico della storia e questa formidabile scoperta si deve a William Henry Perkin , che nel 1856 all' età di soli 18 anni, in un piccolo laboratorio vicino Londra, ottenne questa particolare sostanza.

La mauvenina , poi chiamata malva, divenne un grande successo commerciale. Il 7 giugno 1866 entrò a far parte della Royal ociety e nel corso della sua vita fu insignito di numerosi prestigiosi riconoscimenti. Anche nel resto della sua vita continuò con esperimenti di successo nel campo della chimica organica, sintetizzando profumi come la cumarina (uno dei primi). Divenne Cavaliere nel 1906, anno in cui ricevette anche la Medaglia Perkin, istituita in suo onore e considerata da allora come il massimo riconoscimento concesso al mondo dell'industria chimica americana.


Uno dei personaggi più recenti che possono rappresentare di più questo colore è sicuramente lo stilista italiano Giorgio Armani, che ha mandato in scena a Parigi una collezione d' alta moda dedicata proprio al malva (come riportato nello step20), e pensata per sviluppare la sua nuova ossessione, il concetto di normalità eccezionale.


Stilista, nato l'11 luglio 1934 a Piacenza, cresce con la sua famiglia in quella città dove frequenta anche le scuole superiori. In seguito, tenta la strada universitaria frequentando per due anni la Facoltà di Medicina alla Statale di Milano. Lasciati gli studi trova lavoro, sempre a Milano, come "buyer" per i magazzini "La Rinascente". Lavora inoltre come assistente fotografo, prima di accettare un incarico in un ufficio di promozione di un'agenzia di moda. Qui ha modo di conoscere, e quindi anche di far conoscere, i prodotti di qualità che provenivano dall'India, dal Giappone o dagli Stati Uniti, introducendo in questo modo elementi tratti da culture straniere nell'"eurocentrico" universo del fashion milanese e dei consumatori italiani.

Per saperne di più visita : 






martedì 10 gennaio 2017

Step 20 - Il malva chiaro nella moda

Il 12 Febbraio 1951 una sfilata organizzata da Giovanni Battista Giorgini entusiasma giornalisti e buyer americani: è la nascita della moda italiana.     Sulla passerella sfilarono creazioni sartoriali esclusivamente italiane di alcune fra le più importanti case di moda fiorentine, milanesi e romane, che accettarono di presentare i loro modelli in una sfilata collettiva.        
Fu in realtà un espediente pensato per incuriosire i compratori americani. Giovanni Battista Giorgini nel periodo fra le guerre si era dedicato all’attività di rappresentante dei prodotti dell’artigianato toscano che aveva commercializzato negli Stati Uniti, acquisendo una conoscenza molto approfondita del mercato e dei gusti americani. Sapeva che la produzione delle case di moda italiane, dall’alta sartoria ai modelli boutique, dalle creazioni per lo sport a quelle per il tempo libero, aveva tutte le carte in regola per soddisfare le esigenze di quel mercato.
Il decennio si concluse ribadendo la centralità della capitale: a Roma nel 1958 fu fondata la Camera sindacale della Moda italiana e, sempre a Roma, nel 1959 Valentino aprì la propria casa di moda.
Successivamente la moda italiana consolidò la propria fama internazionale grazie sia alle iniziative di firme ormai note che alle idee di giovani talenti creativi. Tra le prime sono da annoverare le sorelle Fendi, Mariuccia Mandelli (Krizia), Ottavio e Rosita Missoni.
Tuttavia la grande novità degli anni successivi è rappresentata dall’ affermazione dell’industria dell’abbigliamento confezionato in serie, e quindi tutte le imprese che producevano abbigliamento si moltiplicarono e realizzarono ingenti investimenti in capitale fisso, marketing e distribuzione.

Ma fu solo negli anni ’80 che l’ Italia, in particolare Milano si affermò come una delle principali capitali internazionali della moda grazie a stilisti con spiccate doti imprenditoriali e manageriali del calibro di Albini, Gianni Versace o Giorgio Armani.


Quest’ ultimo è considerato al giorno d’ oggi un rivoluzionario del design e della moda. Tra le sue tante collezioni recentemente ha mandato in scena a Parigi una collezione d'alta moda dedicata a un solo colore, il malva, e pensata per sviluppare la sua nuova ossessione, il concetto di normalità eccezionale.


"Ho sempre amato vestire le persone con un solo colore", racconta lo stilista a pochi minuti dalla sfilata di Armani Privé. "Ieri era il caso del grigio, del blu, del greige. Oggi è la volta del malva. È un tono idilliaco, dolce, che sta bene quasi a tutte. Ha un'aria rassicurante e allo stesso tempo molto ricercata". In pedana arrivano così una serie di look illuminati solo e soltanto da questa sfumatura, divagazioni per sfumature impercettibili dello stesso tono.

Ciò che caratterizza la nuova collezione Armani Privé è anche la grande attenzione dedicata ai ricami. Pastiglie, baguettes, perline, paillettes montate a intarsio: abiti gonne e persino blouson e parka riportano cascate di decori ricamati, onde di luce che aiutano la leggerezza degli abiti ad arricchirsi di consistenza. "Mi piace l'idea di dare corpo alla leggerezza. Questa è l'altra idea alla base della mia nuova haute couture: vestire il corpo come ci fosse una nuvola al posto del tessuto. Sete, chiffon e persino le creazioni più pesanti vogliono diventare impalpabili e aeree, qualità che da sempre apprezzo nell'eleganza femminile".

domenica 8 gennaio 2017

Step 19 - Anatomia del color malva chiaro

       “Il fiore si nasconde nell’erba, ma il vento sparge il suo profumo.”  Tegore



Come non innamorarsi di questo fiore? E’ romantico, selvaggio ma sensuale, raffinato, tenero, in poche parole è perfetto. I suoi petali colorati dalle tonalità intense che vanno dal blu al viola sbocciano quando l’aria di primavera inizia ad accennarsi. Il suo profumo fresco inebria l’aria, sa di eleganza.                           Delizioso e originale da regalare perchè molto apprezzato da chi lo riceve, in quanto simboleggia l’amore e la semplicità. Cresce, infatti, spontaneo su un esile stelo nel sottobosco, nei sentieri, vicino ai ruscelli ma adorna anche orti, città, fontane. Una malva per ogni esigenza, avvolgente e delicato, un fiore che sa di primavera.
Già anticamente se ne riconosceva la sua virtuosa bellezza.
I francesi, secondo una leggenda, nei suoi petali potevano scorgere la persona amata. Sempre in Francia è stato protagonista della Bella Epoque ad adornare le case di nobili in mazzetti freschi tra le mani delle belle dame.



Ancora oggi questo fiore è molto amato, e numerose fragranze sono ad esso ispirate, tra le più famose basta ricordare la Violetta di Parma.

       



Ma non solo. Se finora questo fiore era usato per abbellire, adornare e il suo profumo ha ispirato parole e aforismi, oggi  i suoi petali sono usati anche in cucina e in pasticceria per decorare.